IL FILO DI ARIANNA ovvero spunti e suggerimenti per il vostro viaggio interiore
Dedicherò questi pensieri a tutte le persone che fanno fatica a vivere in pace con sé stessi, giacché vivere in pace col mondo non sempre è possibile, né consigliabile …
Non è necessario essere, né sentirsi malati per intraprendere il viaggio, ma di solito è una situazione di malessere a funzionare da stimolo. Infatti finché una qualsiasi cosa funziona, raramente ci preoccupiamo di sapere ”come” funziona, al massimo ci interessa imparare ad usarla … è quando si guasta e ci fa penare che tutti ci improvvisiamo tecnici e proviamo a comprenderne il meccanismo per riparare il guasto.
(**) Da questo punto di vista dobbiamo riconoscere che anche i nostri malesseri e sofferenze possono rappresentare una risorsa che, nel migliore dei casi, ci spinge ad approfondire la conoscenza che abbiamo di noi stessi, ad allargare lo spazio dell’io, ad affinare i nostri meccanismi di difesa ed, in una sola parola, a crescere.
Cominciamo col dire che le categorie diagnostiche della psichiatria poco ci interessano: nevrotico fa rima con psicotico ed anche con normotico. Se uno vuol proprio cercare la rima … Se ritenete che la cosa possa avere per voi un qualche interesse continuate la lettura, diversamente continuate a modo vostro e buona fortuna!
Primo passo
Una cosa che capita a molte persone è svegliarsi, non necessariamente di mattina, ma anche in qualsiasi momento della giornata, e svegliarsi in senso metaforico più che letterale: ecco svegliarsi un giorno ed accorgersi di essere scontenti, di avere faticato molto, ma di non sentirsi appagati né punto, né poco dalla propria routine quotidiana, di sentirsi non amati e non capaci di ottenere i propri obiettivi, né di essere e rappresentare ciò che realmente si ritiene di essere o si desidera essere per sé stessi.
Altre persone, persone vicine, vogliono vedervi a modo loro, hanno confezionato per voi un o più ruoli che giocoforza vi tocca interpretare, magari li avete un po’ scelti, magari … un qualcosa, ma ora vi stanno stretti ed è molto difficile districarvi. Se avete permesso a qualsiasi altra persona (specie il grande amore della vostra vita) di imporvi la sua definizione di voi e non siete stati voi a definire voi stessi o quanto meno a contrattare con l’altro questa definizione, prima o poi la cosa verrà a galla: c’è chi diventa ansioso, chi ha crisi di panico, chi si deprime e via dicendo. Il fatto è che forse avete ritenuto che gli altri fossero più importanti e loro ne sono stati ben contenti, ci hanno creduto seriamente, si sentono più importanti e tendono a svalutarvi più di quanto abbiate già fatto voi stessi …
Il guaio è che vi vivrete la colpa per la vostra insoddisfazione e la vostra rabbia e potreste cominciare a sentirvi confusi … Ammalarsi sembra una buona soluzione, perché chi è malato ha il diritto riconosciuto di pensare solo a sé stesso, almeno finché guarisce. Attenzione, non è che un inganno: uno potrebbe ammalarsi davvero, soprattutto se ha così poca considerazione di sé da non ritenersi meritevole di dedicare a sé stesso uno spazio senza doversene scusare o giustificare con nessuno. Ammalarsi davvero non conviene, perciò il vostro primo passo sarà: dedicate a voi stesso uno spazio senza bisogno di ammalarvi e considerate il momento, come si diceva nel preambolo, un’occasione di crescita …
( …continuerò)
..ed io continuerò a leggerti.grazie.
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