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Bagnasco contro l'aborto e l'eutanasia



Il cardinale Bagnasco, presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) durante un discorso tenuto ieri nella chiesa dell'Annunziata, si è chiaramente espresso contro l'aborto e l'eutanasia, pur senza mai nominare direttamente né l'uno, né l'altra, "in difesa della vita", quella più debole, quella priva di una propria voce per proteggersi ed affermarsi.
Il cardinale sostiene che una società incapace di accogliere la vita anche in queste forme di estrema fragilità, non dimostri un adeguato livello di civiltà, né di etica. Letteralmente pone la domanda: "Che società sarà mai quella che non accoglie e non rispetta  ... ?". Soprattutto avanza il sospetto che i sostenitori di aborto ed eutanasia non siano mossi da nobili motivazioni umanitarie, quanto piuttosto da ragioni economiche.
Ora qui vorremmo cercare di analizzare le motivazioni, appunto per seguire il suggerimento dello stesso  cardinale, che, al di là di ogni possibile mistificazione ideologica, ci propone di comprendere le ragioni che possono essere alla base di una determinata posizione di principio, per poterne poi meglio scoprire le reali finalità.
Ecco: dovendo dunque analizzare queste motivazioni, sembra giusto riuscire a sviscerare quelle di entrambe le posizioni, sia pro che contro eutanasia ed aborto.
In un mondo ideale, se mai questo fosse possibile, ciascuno di noi vorrebbe proteggere ogni vita ed eliminare ogni sofferenza: chi può  dubitarne?! Viviamo, tuttavia in un mondo reale, dove la natura (invocata dal papa contro i gay) non solo ci infligge vecchiaia, malattia e sofferenza, ma ci offre anche una quantità di risorse limitata che noi dobbiamo decidere come utilizzare.
Per quanto riguarda il rispetto dell'ordine naturale delle cose, che è così caro alla Chiesa cattolica nel sostanziare la condanna della omosessualità, va detto che senza i progressi in campo medico e scientifico non avremmo esigenza di porci il problema dell'eutanasia: tante agonie prolungate la natura per se stessa le risparmierebbe. L'eutanasia in molti casi consiste nella semplice sospensione delle cure e del mantenimento artificiale della vita.
Per una persona che sia autonoma nel respirare ed alimentarsi il problema della eutanasia non si pone, né si pone per chi non è in condizioni di atroci sofferenze ed ancor meno per chi ha pur minime aspettative di miglioramento. Il problema si pone per chi soffre una lunga agonia, che può essere solo prolungata dalle cure mediche ed il cui esito finale sarà comunque la morte.
Passiamo quindi al vituperato problema economico: come accennavo, la natura ci offre risorse limitate.
Supponiamo che io abbia un malato terminale di cancro in condizioni di atroce sofferenza e che io sia in grado di prolungare la sua sopravvivenza di 6 o 7 giorni con complesse cure mediche.
Naturalmente l'uomo continuerà a soffrire in modo disumano e questa ulteriore settimana di sopravvivenza (che lui non chiede) ha un costo: diciamo che ciò che costa questa settimana di tortura può salvare da morte certa per fame un migliaio dei cinque bambini al minuto che muoiono per denutrizione  nel mondo: cosa farò io se posso scegliere? Nulla di nobile nel denaro, per carità! Ma uno stato può scegliere.
Vogliamo parlare dell'aborto? Non è un discorso tanto diverso: il problema è sempre lo stesso, si tratta di decidere  se tutte le vite hanno lo stesso valore oppure se esistono vite che hanno un valore ed altre che invece non ne hanno. Per quale motivo la vita, non solo di un embrione, ma anche quella di uno spermatozoo (giacché la Chiesa è contraria anche alla contraccezione) ha più valore della vita di una donna? A cosa si deve questa grande preoccupazione per gli embrioni a discapito delle donne, non solo per i problemi di aborto e contraccezione,  ma anche di fecondazione assistita? Sarà un altro dei casi in cui la Chiesa vuole invocare la natura dalla sua parte? O non sarà un altro modo, certo un pò meno rozzo di quello usato da Don Corsi, per chiarire alle donne che il loro posto è tra le mura domestiche a figliare e servire?
Anche questo richiederebbe una attenta analisi delle motivazioni ...


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