Povertà (non important person)
Ieri Rainews24 ha trasmesso i risultati del rapporto "noi Italia" dell'ISTAT: secondo la ricerca esistono attualmente in Italia 8.200.000 persone povere.
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=174084
Intanto tutta l'attenzione dei mass media è concentrata sui duetti e minuetti elettorali: i grandi partiti, i leader, le statistiche e le proiezioni di questo e quello.
Polemiche infinite, botte e risposte, battute ad effetto, indagini, corruzione e via elencando.
La politica si sta impadronendo anche della rete e, non so se per una forma di narcisismo, lo scambio di battute con personaggi importanti ha finito per attrarre fin troppe persone.
Sembra davvero che in questo paese non esista altro.
La gente sulle pagine dei giornali nel migliore dei casi è il numero di una statistica: la percentuale di disoccupati, di cassaintegrati, di esodati, di precari ed ancora le percentuali di riduzione del reddito il numero di persone in condizioni di povertà, ma sempre senza nessun volto e nessuna storia.
Certo c'è la privacy, ma il problema probabilmente non è questo: il problema non si pone quando si tratta di organizzare deprimenti trasmissioni televisive sulle beghe di coppie, conflitti familiari e simili: quelli fanno audience e vanno bene: è sufficiente che gli interessati firmino un consenso ed il problema della privacy è superato.
Perché non si potrebbe fare lo stesso con le storie di gente ordinaria schiacciata dalla crisi economica? Occupare pagine di testate con la storia umana di una comune famiglia o di una persona qualsiasi sarebbe una scelta editoriale sbagliata? Siamo veramente sicuri che non esista gente interessata ad informarsi e comprare un quotidiano per conoscere anche queste storie?
Da un punto di vista economico potrebbe non avere contraccolpi così pesanti per il mezzo di informazione che volesse rendersene promotore, ma sicuramente dare spazio e visibilità alla storia reale, raccontata in ogni piega della sua miseria di almeno alcuni dei singoli individui, pescati a caso tra quegli 8.000.000, avvicinerebbe emotivamente l'opinione pubblica alle difficoltà del paese reale ed implicherebbe sicuramente una forte valenza di denuncia verso quella classe politica che continua a giocare coi numeri e le parole: forse anche per questo nessuno ancora lo fa.
Mettere in evidenza e rendere visibile un qualcosa, tacendo e tenendo nell'ombra qualcos'altro, anche se nell'aspetto formale può apparire una informazione neutra, è di fatto un tipo di informazione fortemente manipolativa: un mezzuccio diciamo così, tanto vale essere espliciti nell'esprimere una opinione, è un modo di rispettare chi ci ascolta o ci legge.
Di fronte ad un messaggio esplicito chi riceve può riflettere, esercitare la propria critica e decidere liberamente di condividere o meno.
Di fronte ad un messaggio manipolativo che induce la formazione di una opinione, attraverso una informazione solo parziale, chi riceve può non riuscire ad essere critico.
A proposito ... in questo spazio tenteremo la via dell'onestà intellettuale ...
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