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La magia




Nulla come la magia ha da sempre suggestionato l'immaginazione delle persone e soprattutto di quelle più creative come i bambini,  gli ingenui e le menti incantate dall'amore o dalla follia.

L’idea di magico implica un qualcosa non solo di incontrollabile, ma addirittura di inconoscibile per tutti anche per lo stesso mago, che non sa spiegare i propri poteri, se non come un dono od un talento ricevuto alla nascita come il colore degli occhi. 
Se invece la cosa, incontrollabile per alcuni, è sotto il controllo di altri  perde il fascino del magico per decadere in ciò che può essere considerato un prosaico gioco di prestigio che , per carità, sarà anche abile ed ammirevole, ma rimane poco più o poco meno del noto fenomeno da baraccone.

Allora essere magici vuol dire potere manipolare la realtà per ottenere ciò che si desidera senza che nessuno (o nessun altro) comprenda cosa e come sia accaduto: se  neanche  il mago lo comprende dovremo considerarlo un  “intuitivo” e probabilmente vi sono persone che lo sono e proprio questa intuizione, su cui si fonda tutta l’inventiva e la genialità umana, ecco proprio questa è davvero  un talento. 

Ma saranno veramente felici questi maghi? O saranno forse più felici i semplici che credono alla magia? Ma saranno buoni questi maghi? O saranno perfidi e perversi? E cosa può essere più terrorizzante di una cosa malvagia ed incontrollabile?

Mah! Magari anche nella magia ci sarà il buono ed il cattivo, come nella vita …. E non so se negare la magia sia un modo per essere razionali o una banale difesa per rassicurare il nostro bisogno di controllo della realtà. 
Sicuramente addentrarsi nell’argomento potrebbe essere rischioso ...

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