Oltre sette milioni di pensionati con meno di mille euro al mese
17/04/2013
Con meno di mille euro mensili siamo alla soglia di povertà, con meno di 500 siamo nella povertà completa: i dati Istat trasmessi oggi rilevano che 7.400.000 pensionati (circa il 44% del totale) percepisce meno di 1000 euro mensili e di questi 2.200.000 percepiscono meno di 500 euro al mese.
Nel considerare questi dati dobbiamo tenere presente che in molti casi, a causa dei problemi di precarietà del lavoro e disoccupazione tra le nuove generazioni, queste pensioni possono rappresentare la principale fonte di reddito di interi nuclei familiari.
Il numero dei pensionati del 2011 è di 16.700.000.
Le pensioni più basse sono quelle ricevute dalle donne: limitando il dato alle pensionate infatti, gli assegni al di sotto di 1000 euro arrivano a rappresentare circa la metà del numero complessivo.
Nei giorni scorsi si è parlato del problema della cassa integrazione che va rifinanziata per salvare dalla povertà assoluta i nuclei familiari per i quali essa è spesso rimasta l'unica fonte di reddito.
Ieri Susanna Camusso ha perorato la causa dei tagli alle spese militari e della tassazione dei grandi patrimoni per reperire i fondi necessari.
Rendere prioritaria la tutela dello stato sociale e prevenire la povertà con ciò che essa può comportare (vedi i gesti disperati ed i suicidi sempre più frequenti) richiede evidentemente delle scelte di politica economica che dovrebbero essere ispirate a principi fondamentali, quali la solidarietà, l'onestà ed il coraggio: nulla che davvero si possa costruire giocando a tavolino.
Con meno di mille euro mensili siamo alla soglia di povertà, con meno di 500 siamo nella povertà completa: i dati Istat trasmessi oggi rilevano che 7.400.000 pensionati (circa il 44% del totale) percepisce meno di 1000 euro mensili e di questi 2.200.000 percepiscono meno di 500 euro al mese.
Nel considerare questi dati dobbiamo tenere presente che in molti casi, a causa dei problemi di precarietà del lavoro e disoccupazione tra le nuove generazioni, queste pensioni possono rappresentare la principale fonte di reddito di interi nuclei familiari.
Il numero dei pensionati del 2011 è di 16.700.000.
Le pensioni più basse sono quelle ricevute dalle donne: limitando il dato alle pensionate infatti, gli assegni al di sotto di 1000 euro arrivano a rappresentare circa la metà del numero complessivo.
Nei giorni scorsi si è parlato del problema della cassa integrazione che va rifinanziata per salvare dalla povertà assoluta i nuclei familiari per i quali essa è spesso rimasta l'unica fonte di reddito.
Ieri Susanna Camusso ha perorato la causa dei tagli alle spese militari e della tassazione dei grandi patrimoni per reperire i fondi necessari.
Rendere prioritaria la tutela dello stato sociale e prevenire la povertà con ciò che essa può comportare (vedi i gesti disperati ed i suicidi sempre più frequenti) richiede evidentemente delle scelte di politica economica che dovrebbero essere ispirate a principi fondamentali, quali la solidarietà, l'onestà ed il coraggio: nulla che davvero si possa costruire giocando a tavolino.
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