Una famiglia su sei in condizioni di povertà
10/04/2013
Gli ultimi dati dell'Istituto Nazionale di Statistica continuano ad essere allarmanti, rappresentando di fatto una denuncia della recessione, del calo del potere d'acquisto e della povertà in cui versa ormai il popolo italiano.
Il 2012 ed in particolare l'ultimo trimestre del 2012, senza dubbio detengono il primato negativo: il potere d'acquisto è calato su base annua del 4,8% , la capacità di risparmio ne risulta in conseguenza, fortemente ridotta. Si calcola che una famiglia su sei versi in condizione di povertà: i redditi nel 2012 si sono ridotti del 2,1%.
L'anno 2013 non si annuncia più favorevole: i contratti di lavoro non vengono rinnovati e gli stipendi pertanto non adeguati, con conseguente calo dei consumi.
L'indebitamento delle famiglie, tuttavia, è basso: questo dato in effetti è suscettibile di diverse interpretazioni non tutte positive, in quanto di fatto significa anche che l'aspettativa di reddito futuro non è tale da consentire agli italiani di richiedere od ottenere prestiti (precarietà del lavoro, mancanza di garanzie di solvibilità).
Attualmente la capacità di risparmio familiare si attesta all'8,2% in media.
I dati sono i peggiori registrati dagli anni '90.
Gli ultimi dati dell'Istituto Nazionale di Statistica continuano ad essere allarmanti, rappresentando di fatto una denuncia della recessione, del calo del potere d'acquisto e della povertà in cui versa ormai il popolo italiano.
Il 2012 ed in particolare l'ultimo trimestre del 2012, senza dubbio detengono il primato negativo: il potere d'acquisto è calato su base annua del 4,8% , la capacità di risparmio ne risulta in conseguenza, fortemente ridotta. Si calcola che una famiglia su sei versi in condizione di povertà: i redditi nel 2012 si sono ridotti del 2,1%.
L'anno 2013 non si annuncia più favorevole: i contratti di lavoro non vengono rinnovati e gli stipendi pertanto non adeguati, con conseguente calo dei consumi.
L'indebitamento delle famiglie, tuttavia, è basso: questo dato in effetti è suscettibile di diverse interpretazioni non tutte positive, in quanto di fatto significa anche che l'aspettativa di reddito futuro non è tale da consentire agli italiani di richiedere od ottenere prestiti (precarietà del lavoro, mancanza di garanzie di solvibilità).
Attualmente la capacità di risparmio familiare si attesta all'8,2% in media.
I dati sono i peggiori registrati dagli anni '90.
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