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Sovraffollamento delle carceri: Boldrini visita Regina coeli



Oggi il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha visitato il carcere romano di Regina Coeli: ha incontrato i detenuti, che da domani intendono manifestare la loro protesta con uno sciopero della fame. L'istituto carcerario romano avrebbe capienza di 725 posti, mentre ospita ben 1.050 detenuti: anche qui il sovraffollamento è notevole e sicuramente il detenuto non dispone degli otto metri quadrati di spazio previsti dalle normative! Le unità di polizia penitenziaria in compenso risultano insufficienti: ne sarebbero previste 614 (per 725 detenuti, ndr) ma in realtà ve ne sono 460 (per 1.050 detenuti) il numero ovviamente va diviso per i turni di rotazione, che non dovrebbero essere meno di tre ...
Il presidente della Camera ha affermato che la situazione è ormai "intollerabile" sottolineando come in queste condizioni non siano possibili percorsi rieducativi. I carcerati,  riconosce Boldrini, vivono una condizione disumana e non dignitosa, non degna di un paese civile. La realtà carceraria sarebbe infatti la "cartina al tornasole" capace di misurare il livello di civiltà raggiunto da un popolo.

Certo  la rieducazione non è possibile oggi negli istituti penitenziari italiani, nel migliore dei casi si punta alla sopravvivenza:  l'Ansa  trasmette, sempre oggi  infatti,  la notizia dell'ennesimo suicidio in carcere: si è impiccato a Rossano un detenuto di origine greca.
Il carcere come tutti gli istituti di pena italiani, era sovraffollato: 320 detenuti a fronte di una capienza di 233 posti ...
Tutti ricordano della condanna che ha ricevuto l'Italia in gennaio dalla Corte Europea dei Diritti dell'uomo, ma per il momento la situazione rimane critica.

Un merito della visita del presidente della Camera sta nell'avere riportato, almeno per oggi, l'attenzione dei media su di una situazione grave che richiede provvedimenti e soluzioni immediate.

Il progetto di riduzione dell'affollamento carcerario dovrebbe passare attraverso il provvedimento di messa alla prova (ora allo studio del Senato) e l'abbreviazione dei tempi della giustizia e dei termini di custodia cautelare.


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