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I no Tav e la violenza ... ma siamo sicuri?

05/10/2013

Oggi si è mosso il Presidente della Repubblica, oddio: mosso forse non propriamente, ma ha scritto una lettera al direttore del quotidiano "La Stampa" nella cui redazione era stato recapitato il 2 ottobre un hard disk, che in realtà conteneva polvere esplosiva. 

Giorgio Napolitano esprime la propria solidarità al giornale, condanna e depreca la violenza e soprattutto invita a "superare ogni tolleranza ed ambiguità" nei confronti delle frange estreme e violente sviluppatesi ai margini del movimento no Tav.


L'ordigno esplosivo cui si fa riferimento era indirizzato al giornalista Massimo Numa, che sembra già da tempo si occupi di seguire per conto della sua testata le vicende dei no Tav.
All'interno della confezione 120 grammi di polvere esplosiva ed un microchip, che presumibilmente avrebbe dovuto fungere da detonatore.
Il tutto contenuto in una normale busta è arrivato via posta, ma il giornalista non si è lasciato trarre in inganno ed ha chiamato la polizia,  evitando così il peggio.

Bene: solo che i no Tav hanno negato la paternità dell'attentato, anzi ne hanno preso le distanze, dichiarando, secondo quanto lo stesso quotidiano  La Stampa, obiettivo dell'ordigno esplosivo, riferisce il giorno successivo: "non siamo violenti".

Dunque di cosa parliamo? Fossero stati per la teorizzazione della violenza avrebbero rivendicato, ma questi cercano invece di protestare la propria innocenza e la propria estraneità ai fatti! Forse sarebbe il caso di prenderne atto, anche considerando che con i mastodontici interessi economici che girano intorno all'alta velocità, qualsiasi persona interessata agli investimenti e rendimenti del settore, temesse di essere disturbata da un movimento sostanzialmente ambientalista e pacifico, non dovrebbe far altro che far passare il suddetto movimento  per una banda di  violenti, magari apparentati con le nuove Br ... perché no?

Non ci dimentichiamo che prima di questo episodio c'è stata, alla fine di Settembre, la famosa lettera dei brigatisti detenuti, Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, ma certo anche lì i no Tav hanno preso le loro distanze, rigettando del tutto le teorie dei brigatisti,  poi alcuni hanno anche sostenuto si trattasse di una "bufala", ma le voci si spargono ed oggi  scrive il Presidente e scrive contro i no Tav ... eppure le indagini non sono concluse ...


Prima di parlare di "frange estreme" nei no Tav forse dovremmo aspettare che gli organi di polizia deputati svolgano e completino il loro lavoro: io non vorrei affatto bruciarmi neanche l'unghia del mignolo per scommettere che i no Tav abbiano realmente responsabilità nell'accaduto ...
Non so come dire, ma se fosse una campagna denigratoria mirata a mettere a tacere ogni protesta che vada contro gli interessi dei facoltosi investitori dell'alta velocità? 
L'ipotesi è molto verosimile ed in un percorso investigativo scevro da pregiudizi credo se ne debba tenere conto!

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