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20 Novembre: giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

20/11/2013

Ricorre oggi la giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: si tratta di una celebrazione caratterizzata da un proprio percorso.
Per risalire alla prima volta che sono stati presi in considerazione ufficialmente i diritti dei bambini dobbiamo ricordare la Dichiarazione di Ginevra del 1924, un documento in cinque punti, stilato dall'Assemblea Generale della Società delle Nazioni e dove si fa riferimento, per la prima volta appunto, ai diritti dei bambini.
In seguito il 20 Novembre 1959 viene promulgata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, che in effetti è quella ad oggi in vigore.

Questa dichiarazione sancisce alcuni diritti fondamentali, quali:
-  la protezione dallo sfruttamento, in quanto è fatto divieto all'impiego di minori in attività lavorative al disotto di una certa età e sono comunque messi al bando quei lavori che potrebbero compromettere la salute e la equilibrata crescita psicofisica del bambino,
- la garanzia di cure adeguate e specifiche in caso di disabilità.


Trent'anni dopo, il 20 Novembre 1989, le Nazioni Unite stipulano una  Convenzione tra Nazioni, che rappresenta un documento vincolante di diritto internazionale per tutti gli Stati che vi aderiscono.

La Convenzione ONU per i diritti dell'infanzia riprende in buona misura la Dichiarazione dei diritti dei bambini, ma all'epoca venne istituita una apposita Commissione demandata allo studio della tematica nei termini del diritto internazionale e vennero apportate alcune modifiche al documento originario.
Nello specifico nacque il problema della definizione di "bambino" se da considerare tale solo dopo o anche prima della nascita, il che sembrava avere rilevanza nell'atteggiamento legislativo conseguente delle singole nazioni rispetto alle pratiche abortive.
La definizione stabilita infine di ciò che è da intendersi per bambino è: "ogni essere umano di età inferiore ai 18 anni".
Nell'ambito del diritto di pensiero, scelta e giudizio, riconosciuto ai bambini, venne invece soppresso il diritto alla scelta della confessione religiosa, presente  tra i diritti umani fondamentali, allo scopo di includere nella Convenzione i paesi di religione islamica, dove ai bambini non è dato di scegliere una diversa religione.
I principi fondamentali della Convenzione sono:
- garanzia di non discriminazione (art. 2) i diritti sono riconosciuti e fruibili indipendentemente dal sesso, razza, confessione religiosa, lingua, etc.
- priorità degli interessi del bambino (art. 3) in presenza di conflitto va privilegiato l'interesse del minore, considerato al di sopra di tutti gli altri,
- diritto alla vita (art. 6) e ad un sano sviluppo, il che comporta cura, nutrizione, istruzione e via dicendo,
- diritto ad essere ascoltati (art. 12) per quelle che sono le proprie opinioni, preferenze e possibilità in ogni procedimento che li riguardi. Con questo viene riconosciuta al minore capacità di giudizio e discernimento e viene garantito il rispetto delle sue opinioni.

Attualmente aderiscono alla Convenzione 193 Stati: in effetti hanno aderito tutti tranne la Somalia e gli Stati Uniti.  Il 26 Gennaio del 1990 hanno aderito i primi 61 paesi.
L'Italia ha aderito il 27 maggio 1991 con la legge 176: l'adesione vincola gli Stati firmatari al rispetto dei principi ed alla presentazione di un rapporto periodico sulla situazione dei diritti dell'infanzia all'interno dello Stato.
Da quando  è stata completata la stesura della Convenzione, ogni anno il 20 Novembre viene celebrata la Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.

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