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L'ora che volge al desio ...

16/11/2013

All'imbrunire si snodano i pensieri e lampeggiano per un istante sull'orizzonte: immagini gonfie di brusii affollati come goccioline umide assiepate nei lembi di nubi distese nel cielo.
Fuggono illuminandosi per un istante e tornano a rannicchiarsi in un cantuccio della mente, imbrigliati nelle maglie del rito che si ripete ogni giorno al sorgere del sole.
Forieri dei sogni della notte,  traiettorie arcuate come boomerang dei guerrieri aborigeni, che nel ritorno talvolta  perdono  il  silenzioso varco dimensionale  e finiscono per colpire schioccando la materia del petto,  della fronte o del ventre.
L'impatto stordisce e confonde come un tuffo al cuore, un vuoto di stomaco, una rabbia ribelle, a volte accarezza, scivolando di striscio e si lascia afferrare da una mano che lo ripone con cura e dolcezza, oppure tocca una corda di allerta,  richiama la veglia ad avviare  un motore, ma presto ricade nel buio, ricacciato dalla folla degli altri in arrivo.
Si dura un istante e si perde memoria.

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