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Alimentazione e crisi: triplicate le frodi e le adulterazioni tra il 2007 ed il 2013

L'allarme è stato lanciato qualche giorno fa dalla Coldiretti che ha stilato addirittura una classifica dei cibi a maggiore rischio di adulterazione: si tratta per lo più di alimenti di importazione che risultano contaminati con componenti vietate dalla legge italiana. Il problema è che gli ingredienti meno sicuri possono facilmente essere presenti negli alimenti a basso costo verso i quali si orientano i consumatori meno abbienti.

Il più contaminato dei prodotti alimentari è il peperoncino proveniente dal Vietnam: circa il 61,5% delle campionature di questo prodotto sono risultate contaminate da difenoconazolo, un fitofarmaco in effetti la cui presenza oltre certi limiti non è ammessa dalla normativa nazionale.


Trattandosi di un aroma utilizzato per esaltare il gusto di alcuni cibi è un ingrediente di largo consumo soprattutto in alcuni contesti regionali ed evidentemente a questo punto è opportuno utilizzare confezioni che indichino la provenienza del prodotto e la sua conformità alle norme vigenti.
La  Coldiretti segnala anche l'arrivo in Italia di lenticchie provenienti dalla Turchia e per le quali sarebbero state riscontrate adulterazioni nel 25% dei casi, stesso discorso per le arance provenienti dall'Uruguay col 19% di campionatura irregolare per la persistenza di residui di pesticidi.
Ma la classifica dei cibi contaminati non si ferma qui: melagrane turche (40,5% non a norma) fichi brasiliani (irregolari nel 30,4% dei casi) ananas ghanesi (15,6% irregolari) thè cinese (15,1% di irregolarità) riso indiano (12,9% irregolare) ed ancora il 10,8% di contaminazioni rilevate nei fagioli del Kenia e nel 10,7% dei cachi provenienti da Israele.
Tra il 2007 ed il 2013 è aumentato del 248% il valore dei sequestri di alimenti e bevande adulterate da parte dei NAS.

Non si fa mistero dell'obiettivo esplicito di valorizzare il made in Italy che è invece una eccellenza in Europa garantendo una sicurezza alimentare nettamente superiore a quella della media comunitaria.
La Coldiretti ha chiesto al Ministero della Salute di rimuovere il segreto relativo ai flussi commerciali retrostanti i prodotti in vendita al consumo, sicché le aziende dovranno dichiarare l'effettiva provenienza degli ingredienti utilizzati impedendo così di pubblicizzare come made in Italy prodotti confezionati con ingredienti di importazione.

Commenti

  1. Col peperoncino ci vado sicura cara Clara , perchè ho un'allergia da choc anafilattico, interessante sapere le altre cose, come sempre nei tuoi post daltronde!
    Un abbraccio serale!

    RispondiElimina
  2. Col peperoncino ci vado sicura cara Clara , perchè ho un'allergia da choc anafilattico, interessante sapere le altre cose, come sempre nei tuoi post daltronde!
    Un abbraccio serale!

    RispondiElimina
  3. Grazie Nella! A me la cosa è sembrata drammatica invece, perché il peperoncino lo metto dappertutto :-( e mi piace tanto! Ma compro quello confezionato o anche direttamente dai nostri contadini ^_^
    Un bacio e buona serata anche a te

    RispondiElimina
  4. Grazie Nella! A me la cosa è sembrata drammatica invece, perché il peperoncino lo metto dappertutto :-( e mi piace tanto! Ma compro quello confezionato o anche direttamente dai nostri contadini ^_^
    Un bacio e buona serata anche a te

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