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Istat: galoppa la disoccupazione

Ancora oggi cattive notizie dall'Istituto nazionale di statistica: la disoccupazione in Aprile 2014 non accenna a ridursi, il tasso di disoccupazione è del 12,6% stabile rispetto al mese precedente ed aumentato dello 0,6% su base annua.
Abbiamo 685.000 giovani disoccupati tra i 15 ed i 24 anni: il tasso di disoccupazione in questa fascia d'età (la quota di disoccupati in rapporto alla totalità di occupati e di quelli in cerca di lavoro) è del 43,3%, aumentata dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,8% nel confronto tendenziale.

Globalmente il tasso delle persone inattive: tra i 15 ed i 64 anni aumenta dello 0,6% rispetto al mese precedente, ma si riduce dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tasso di inattività è del 36,4%.

I dati trimestrali riferiti al primo trimestre 2014 sembrano ugualmente poco confortanti: il numero dei disoccupati aumenta su base tendenziale segnando un +6,5%  praticamente 212.000 disoccupati in più su base annua e coinvolge sia coloro che hanno perso il lavoro sia quelli in cerca di un primo impiego: in sei casi su dieci si tratta di giovani di età inferiore ai 35 anni. 
 Il 58,6% dei disoccupati è in cerca di lavoro già da un anno o più: anche questo dato che riguarda la durata della disoccupazione segna un incremento, nello stesso periodo dello scorso anno infatti erano in questa condizione il 54,8% dei disoccupati.
Anche nell'ambito degli occupati va rilevata la ulteriore riduzione degli occupati a tempo pieno (-1,4% rispetto al 1° trimestre 2013) mentre aumentano i lavori part time involontari (il 62,8% dei lavori a tempo parziale non lo sono per scelta del lavoratore).
Si riducono anche il lavoro a termine (-3,1%) e le collaborazioni (-5,5%).
Il calo dell'occupazione colpisce drammaticamente il meridione d'Italia (-2,8%) e riguarda prevalentemente gli uomini (-1,3%) rispetto alle donne (-0,5%).
Risultano inoltre più colpite le fasce giovanili: l'occupazione si riduce del 2,3% fra i  15 ed i 34 anni e dello 0, 8% tra i 35 ed i 49 anni, mentre aumenta dopo i 50 anni (+1%).

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