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Riprende la deflazione in Italia

Secondo le stime preliminari pubblicate oggi dall'Istat, l'indice dei prezzi al consumo in gennaio 2015 si riducono dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,6% rispetto al mese di gennaio 2014 e questo dopo lo stallo transitorio registrati in dicembre, quando la variazione era stata pari a zero.
Immediato l'allarme Confcommercio: si tratta del livello più basso dal 1959, siamo tornati indietro di oltre 50 anni. Il calo dei prezzi è soprattutto dovuto alla riduzione del comparto energetico con il -14,1% ed al contenimento dell'aumento di prezzo dei trasporti (+0.2%).

L'inflazione di fondo, calcolata al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici rallenta dallo +0,6% di dicembre al +0,3% di gennaio, pur rimanendo di segno positivo, invece l'inflazione complessiva acquisita per il 2015 è negativa, pari allo -0,6%.

Nel confronto annuo, cioè rispetto a gennaio 2014, i prezzi calano dell'1,5% mentre rallenta l'aumento dei prezzi dei servizi dal +1% di dicembre al +0,5% di gennaio 2015.
All'opposto i prezzi degli alimentari al consumo aumentano dello 0,6% rispetto al mese precedente e dello 0,1% su base tendenziale. I prodotti di maggiore consumo registrano un calo di prezzo soprattutto per effetto della riduzione di costo dei carburanti col  -0,5 nel confronto mensile e -1,4 in quello annuale. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cala del 2,4 nel confronto mensile e dello 0,4 in quello annuo: il calo mensile è dovuto soprattutto ai saldi invernali.

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