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Scuole italiane senza fondi, né qualità educativa

L'analisi della situazione italiana, presentata nel rapporto OCSE pubblicato questa mattina è quella di un paese ancora in recessione, che stenta a riprendersi ed il cui Pil pro capite è sceso ben al di sotto della media europea: alcune riforme sono state avviate nel 2014 in diversi settori specie per quanto riguarda il lavoro, la protezione sociale ed il sistema di tassazione, mentre altri provvedimenti adottati nel 2012 e nel 2013 sono in attesa di essere implementati. La produttività pro capite continua a scendere molto al di sotto degli altri paesi avanzati, inferiore del 30%.
La spesa per l'istruzione è molto bassa e l'organizzazione carente: ci sono stati negli ultimi quattro anni ben tre cambiamenti di tipo strutturale e questo, nella valutazione degli esperti OCSE, può minare l'efficacia dell'istruzione scolastica tanto quanto l'investimento molto limitato sulla istruzione. Sarebbe anche necessario estendere gli indirizzi professionali post secondari per la formazione nelle attività lavorative di minore qualificazione. Sotto accusa anche il sistema di tassazione, anch'esso soggetto negli ultimi anni ad una serie di cambiamenti che tendono a creare incertezza e confusione: bisognerebbe eliminare la pratica dei condoni fiscali, evitando così di incentivare l'evasione,  magari fissare una tassazione più bassa ed accettabile, ma mantenerla per tutti, evitando misure temporanee e distorsioni legate agli effetti soglia.

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