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Assegnato il Nobel della medicina per la salute dei poveri


Tre scienziati anziani, tra gli 80 e gli 85 anni, si sono aggiudicati quest'anno il premio Nobel per la medicina, si tratta di:

  • William Cecil Campbell, di nazionalità irlandese, nato nel 1930, premiato per le sue ricerche sugli ascaridi e le parassitosi in generale.
  • Satoshi Omura, nato nel 1935, biochimico giapponese premiato per la scoperta di un nuovo farmaco contro le parassitosi.
  • Tu Youyou, cinese, nata nel 1930 e premiata per le sue ricerche sulla malaria compresa l'individuazione di nuovi farmaci efficaci nel combatterla. 
In pratica sono stati gratificati gli scienziati che in campo medico hanno dedicato la vita a studiare e combattere le malattie della parte povera del mondo.

L'annuncio della assegnazione del Nobel è stato diffuso oggi dalla fondazione di Stoccolma e consiste di un premio in denaro pari a 8 milioni di corone svedesi che verranno ripartiti tra i tre studiosi. Oltre l'importanza delle ricerche in se stesse e della grande utilità dei risultati ottenuti, quest'anno il Nobel sembra centrato sull'aspetto etico della medicina.

Ecco un passaggio del giuramento di Ippocrate, quello attuale, approvato dalla FNOM nel 2007:

"di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario"

In questa parte del giuramento viene enunciato con chiarezza uno degli aspetti etici impliciti nella professione medica, specificamente il fatto che l'arte viene esercitata con lo scopo primario di sollevare gli ammalati dalla sofferenza, senza distinzione di condizione sociale, né altra discriminazione: cosa che stride fortemente con lo scaglionamento delle aspettative di vita e di salute in rapporto allo strato sociale di appartenenza ed alla collocazione geografica degli individui,  a seconda che vivano  in paesi a medio ed alto reddito, o piuttosto  in quelli cosiddetti in via di sviluppo.
Le aspettative di vita e di salute cambiano drammaticamente in base alla ricchezza ed al grado di istruzione, ma questo sotto il profilo dell'etica sanitaria non è accettabile: proprio per questo forse il premio Nobel per la medicina quest'anno è andato ai tre scienziati che hanno speso il proprio talento e la propria competenza per cercare cure alle malattie diffuse tra gli strati meno abbienti della popolazione mondiale.

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