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A proposito di obiezione di coscienza in medicina

Alcuni anni addietro si è parlato molto dei Testimoni di Geova (mi pare che fossero loro): si quegli omini e donnine deliziosi, che hanno l'abitudine di viaggiare in coppia (come i carabinieri) e girano per le case a portare la buona novella, quelli che hanno l'abitudine di interrompervi mentre siete sotto la doccia (ed avete già fatto scendere il paradiso in terra per colpa di quel maledetto miscelatore) costringendovi a precipitarvi al suono del citofono o del campanello mezzi insaponati e sacramentando l'intero consesso divino. Ecco loro, che con soave sorriso, osservando la vostra espressione furiosa e corrucciata, si convincono viepiù che avete proprio bisogno di assistenza spirituale e morale e perciò, appena aprite la porta, cominciano a disquisire di vita, di morte e massimi sistemi, mentre voi tapini invocate la pietà di tutti i demoni dell'inferno affinché aprano sotto i piedi degli indesiderati ospiti una voragine che li risucchi nelle viscere della terra facendoli sparire dalla vostra vista...

Ecco i Testimoni di Geova notoriamente rifiutano le trasfusioni di sangue, ma non soltanto: in realtà rifiutano anche parecchie altre cose dei trattamenti medici e insomma sull'argomento sono nate non poche diatribe legali per "lo stato di necessità" in cui può venire a trovarsi il personale medico a fronte di un imminente pericolo di vita, mentre i familiari ovvero chi ha la tutela legale del paziente (in stato di incoscienza) rifiuta il trattamento necessario. Bene pare che il medico che agisce in stato di necessità non sia punibile, ancorché il suo operato risulti contrario alla volontà espressa dal tutore legale dell'ammalato. Ma non di questo volevo parlare: nel nostro paese non vi sono discriminazioni religiose di alcun genere, sicché un giovane che appartenga a questa religione può tranquillamente laurearsi in medicina e... praticare obiezione di coscienza.

Voi ve lo immaginate un medico obiettore che non fa trasfusioni, né pratica altre terapie, considerate contrarie alla natura per il suo credo religioso? In quale ospedale serve un medico così? Mutatis mutandis, voglio dire che se uno è un animalista, ad esempio, ha tutto il diritto di pensarla in questo modo, ma evidentemente non dovrebbe cercare lavoro in un macello, se invece trova lavoro in un macello, può farsi pagare per un lavoro che rifiuta di svolgere per obiezione di coscienza? Un ambientalista che va a lavorare su una piattaforma petrolifera, può prendere lo stipendio e rifiutarsi di lavorare per obiezione di coscienza? Naturalmente non possono esservi discriminazioni nelle assunzioni (pubbliche) né per i Testimoni di Geova, né per gli animalisti, né per gli ambientalisti. Certe cose vanno col buon senso: un ambientalista di solito non cerca lavoro nelle piattaforme petrolifere e non so quanti medici si contino tra i Testimoni di Geova, ma è probabile che, in considerazione del loro credo, preferiscano astenersi da questo genere di studi.

Ora io mi domando: perché uno si laurea in medicina, si specializza in ginecologia, si fa assumere in una struttura pubblica e poi rifiuta di svolgere il suo lavoro per obiezione di coscienza? Per le donne italiane ormai riuscire ad abortire in una struttura pubblica è diventata una corsa ad ostacoli: siamo arrivati all'attenzione dell'Europa per questa idiozia, accettare il principio della obiezione di coscienza in uno stato laico, che non discrimina per l'appartenenza ad un credo religioso, può significare estendere tale principio anche ad altre religioni, anche al chirurgo Testimone di Geova ad esempio, cosa che comporterebbe pagare uno stipendio per tenere una persona a fare un beneamato nulla. 

Il credo religioso è qualcosa di personale ed intimo, ma sul posto di lavoro bisogna fare quello che c'è da fare in base alle esigenze dell'utenza: ciò per cui si viene pagati, nel rispetto delle leggi dello Stato e delle scelte dei pazienti.


Commenti

  1. Hai perfettamente ragione! E è una cosa vergognosa. Credo che solo in Italia si arrivi a certi limiti assurdi.

    Caro obiettore di coscienza,
    Se non vuoi praticare aborti non fare il ginecologo in un ospedale pubblico, cioè pagato con i soldi di tutti noi. Apriti una clinica privata e fa ciò che vuoi. Ah... un momento.. ma forse se ti apri questa clinica privata e ovviamente gli aborti ti vengono abbondantemente pagati... resti obiettore????????
    Con poco stima Patricia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti, Patricia: mi sa che ne hanno già beccato qualcuno obiettore nel pubblico ed abortista nel privato... Io capisco che uno possa anche non condividere l'uso indiscriminato della IVG come metodo contraccettivo, ma quando si farà educazione sessuale nelle scuole allora??

      Elimina

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