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Infezione da Zika virus in gravidanza: definire la sindrome congenita

Un nuovo allarme OMS per la diffusione da Zika virus in gravidanza: secondo l'ultimo bollettino pubblicato sul sito dell'Organizzazione Mondiale della Salute il 3 giugno scorso, l'infezione sarebbe infatti associata non solo alla microcefalia, ma anche ad altri disordini neurologici ed a disturbi visivi ed uditivi. Si pone a questo punto l'urgenza non solo di definire compiutamente tutte le anomalie e malformazioni che possono rappresentare le sequele dell'infezione fetale, ricercando i segni del contagio in diversi tipi di malformazioni congenite oltre che nei casi di microcefalia, ma anche la necessità di monitorare routinariamente ogni gravidanza per controllare la eventuale comparsa di infezione, quanto meno nelle zone a rischio, come del resto già si fa abitualmente anche per altre infezioni con elevato potenziale patogeno per il feto (complesso TORCH per toxoplasma, citomegalovirus, rosolia ed herpes simplex).

Dai dati in possesso dell'OMS risulta che l'infezione da Zika virus in gravidanza può essere associata non soltanto a microcefalia, ma anche ad anomalie cranio-facciali, convulsioni, spasticità, disturbi del tronco encefalico, danni oculari, alterazioni neuroradiologiche quali ventricolomegalia, calcificazioni e patologie corticali. Alcuni studi provenienti da alcune delle zone maggiormente colpite (Colombia e Panama) suggeriscono la possibilità di altri danni a carico del sistema genito-urinario, del cuore e dell'apparato digerente. L'infezione nell'adulto è prevalentemente asintomatica o comporta fastidi abbastanza lievi, passando pertanto inosservata, ma il virus ha un tropismo specifico soprattutto (ma non soltanto) per le cellule progenitrici del sistema nervoso e pertanto può produrre gravi danni nel feto.

I paesi interessati attualmente sono il Brasile, la Polinesia francese, la Colombia, Martinica e Panama, ma un numero limitato di casi è stato registrato anche in Slovenia e negli USA in donne che avevano viaggiato in Brasile durante la gravidanza. Dal punto di vista della nosologia medica si tratta appunto di individuare e definire una nuova sindrome malformativa collegata all'agente infettivo: come accade per altre sindromi malformative, anche nel caso dello Zika virus la gravità clinica della sintomatologia può variare, ma vi è allarme per la diffusione del virus, che interessa ormai 37 paesi delle Americhe ed anche per la via di contagio, per la sussistenza di rischio di trasmissione sessuale. In queste condizioni è possibile che diverse migliaia di bambini saranno colpiti da disabilità neurologiche moderate o gravi conseguenti all'infezione. Ad oggi comunque il numero di gran lunga più elevato di casi è stato registrato in Brasile con 1.271 situazioni diagnosticate.

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